La linea gotica
Inizialmente la seconda guerra
mondiale non interessò in modo particolare le colline tra Samoggia e
Panaro, ad eccezione della chiamata alle armi per i nati dal 1910 al
1921, evento che causò disagi alle famiglie contadine, oltre alle
comprensibili preoccupazioni dei parenti. Le notizie riguardanti gli
eventi bellici non giunsero mai in maniera tempestiva, non arrivando
giornali, mentre gli apparecchi radio erano pochissimi, a Tolè, ad
esempio, ne esisteva soltanto uno, installato nei locali del dopolavoro.
Alla caduta del regime fascista fece seguito la costituzione del governo
Badoglio, il 25 luglio 1943, che diede a molti l’illusione di
un’imminente conclusione degli eventi bellici. L’8 settembre fu
stipulato l’armistizio tra Italia ed alleati, mentre le nostre colline
cominciavano ad essere attraversate da soldati che, a seguito del
disfacimento dell’esercito, cercavano di ritornare alle loro
abitazioni, fermandosi presso i contadini a chiedere cibo. Il giorno
seguente la 5° armata USA sbarcò a Salerno.
Il primo impatto diretto con la seconda guerra mondiale a Zappolino
avvenne il 10 settembre1943, quando vi transitò una colonna di reparti tedeschi in direzione
Tolè.
Due settimane dopo vi fu un violento bombardamento su Bologna da
parte dell’aviazione alleata, il cui frastuono fu udito anche in
diverse località del nostro territorio. Il 27 novembre gli ordigni
cominciarono ad avvicinarsi: Vergato fu bombardato, allo scopo di
interrompere i collegamenti stradali e ferroviari tra il nord e la linea
del fronte. Trascorse poi qualche mese relativamente tranquillo, finché
nel maggio 1944, alcuni caccia cominciarono a sorvolare le colline,
facendo alcune incursioni in territorio di Tolè, dove vi erano alcuni
obiettivi militari tedeschi. Il destino di un territorio che per
millenni aveva rappresentato un confine politico e militare si stava per
ripetere con l’attraversamento della linea
gotica. Il 5 giugno un bombardiere americano fu abbattuto nei pressi
di Savigno dall’artiglieria contraerea tedesca, mentre il 22 furono
sganciate cinque bombe nei pressi di S.Prospero.
La fanteria alleata continuava intanto a risalire la penisola e,
arretrando il fronte, la presenza di militari tedeschi cominciò a farsi sempre più
numerosa, finchè nel luglio 1944
si stabilì a Tolè un reparto appunto tedesco, che fu raggiunto il mese
successivo da un altro contingente. Nell’ottobre dello stesso anno le
truppe americane liberarono Castel di Casio e Porretta Terme, procedendo
poi verso nord, il mese successivo, infatti, una colonna di mezzi
militari tedeschi fu attaccata da cacciabombardieri americani ancora
presso Tolè. L’inverno del 1944 provocò un arresto dell’avanzata
americana e il fronte della linea gotica restò quindi fermo
all’imbocco della valle del Samoggia, con evidenti disagi e
preoccupazioni per la popolazione, ormai stremata dai bombardamenti e
dai rastrellamenti tedeschi, nel gennaio 1945 avvenne inoltre la prima
incursione aerea su Savigno, che provocò la distruzione di numerosi
edifici che si affacciavano su piazza XV agosto ed oltre 20 morti.
Il 16 aprile 1945 l’87° Reggimento Montagna americano giunse sulla
vetta del monte Croce, dalla quale si poteva osservare la vallata del
Samoggia e la pianura Padana, da qui i militari scesero alla Madonna di
Rodiano, incontrando resistenza da parte dei tedeschi e facendo diversi
prigionieri. Tolè fu poi liberato, ma i cannoni tedeschi continuarono a
sparare da Monte Ombraro e da Santa Croce di Savigno. Il giorno seguente
l’avanzata degli alleati proseguì lungo le valli del Samoggia e del
Lavino, dove fu pesantemente bombardato il paese di Montepastore, mentre
a Ponzano fu abbattuto il campanile, all’interno del quale si erano
rifugiati 31 civili, 29 dei quali persero la vita.
Aprile 1945: i reparti alleati
percorrono la valle del Lavino, parallela a quella del Samoggia, ove sta
passando la Prima Divisione Corazzata "Old Ironsides".
La foto fu scattata in vista dell'abitato della Badia.
Fonte:N.A.R.A. www.nara.gov
L’87
Reggimento americano giunse a Savigno il 18 aprile, trovando il paese
quasi abbandonato, e qui fu raggiunto dalla 1° Divisione corazzata, che
proseguì la discesa lungo la vallata. Il giorno seguente le due
divisioni incontrarono una strenua resistenza da parte dei tedeschi
presso Mongiorgio, dove
cadde il soldato Sydney Worthington Bennet, ritratto nella foto a fianco
(fonte: www.awon.org).
Conquistato Mongiorgio, dopo aver combattuto
casa per casa alla ricerca di cecchini nemici, anche Monte
S.Pietro fu liberato, al prezzo di aspri combattimenti, uno dei
quali avvenne sulla collina del Poggio, che si affaccia sulla vallata
del Samoggia. Gli ultimi lampi di resistenza da parte dei tedeschi
furono attuati presso le Case Rosse e casa Belvedere, ove erano
mimetizzati alcuni mezzi corazzati. Dopo un ultimo scontro presso casa
Vigna, gli alleati riuscirono ad oltrepassare velocemente l'abitato di Zappolino (dove
l’oratorio seicentesco fu danneggiato dalle mine tedesche e
dove gli stessi soldati soldati germanici avevano scavato alcune postazioni tuttora esistenti)
e raggiunsero facilmente Crespellano, dove si ebbero gli ultimi lampi di
guerra. Da questo momento in poi l’avanzata verso il nord fu piuttosto
semplice e nel frattempo, il 21 aprile, le truppe polacche entrarono in una
città festosa, abbandonata frettolosamente dagli invasori. |